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Docenti precari di religione Cattolica: diritto al risarcimento del danno derivante dall’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato.
Docenti precari di religione Cattolica: diritto al risarcimento del danno derivante dall’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato.

La nota sentenza della Corte di Cassazione del 13.6.2022, (https://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/19044_06_2022_no-index.pdf)  adeguandosi ancora una volta a quanto statuito dalla Corte di Giustizia, (sentenza causa C-282/19 del 13.01.2022 per l’abstract ufficiale https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2022-01/cp220001it.pdf)  riconosce ai docenti precari di religione Cattolica il diritto al risarcimento del danno derivante dall’illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato.

Il pronunciamento di legittimità non è isolato e vi sono state diverse sentenze di merito sia dei Tribunali che delle Corti di Appello.

Ma se da un lato la Casazione  apre le porte all’azione risarcitoria dall’altro le chiude. Infatti gli ermellini (punto 12) statuiscono che “l’inadempimento datoriale è interrotto dalla successiva indizione del concorso“.

Quindi pare che la porta appena aperta stia per chiudersi in quanto i rumors dicono che dovrebbe essere indetto a breve un nuovo concorso con il sistema del doppio  binario, riservando il 50% dei posti disponibili a docenti precari.

Questo precluderebbe l’azione risarcitoria per i prossimi tre anni.

Solo la proposizione della domanda potrebbe in tesi portare all’accertamento del diritto e al conseguente risarcimento che varia, a seconda degli anni di lavoro precario, da un minimo di 2 ad un massimo di 12 mensilità.

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